Muffa, come eliminarla dalle pareti

Enrico Evangelisti on 30/06/2016

Muffa, un problema familiare a molti

Spesso ci troviamo a dover combattere uno dei fenomeni più frequenti e ostici che degradano l’interno dei nostri ambienti: stiamo parlando della muffa.

Prima di introdurre l’argomento è utile chiarire come queste non siano solo esteticamente sgradevoli, ma come siano dannose per la nostra salute: è dunque opportuno affrontare il problema con la dovuta serietà, soprattutto se la casa in questione è vissuta anche dai bambini.

Ma come si elimina la muffa?

Purtroppo non possiamo dare una risposta univoca, poiché prima di capire come eliminarla dobbiamo necessariamente capire la causa della sua origine che il più delle volte è data dai seguenti casi:

  • Un ponte termico: che ad esempio può essere causato dal punto di giunzione tra la muratura e la trave o il pilastro in cemento armato;
  • Risalita dell’umidità dal basso, soprattutto ai piani terra e nei seminterrati.
  • Una perdita di acqua: che ad esempio può essere causata dalla rottura delle tubature del bagno, che può venire dall’inquilino del piano superiore, o da una perdita del terrazzo;
  • Una pessima esposizione solare dell’appartamento (ad esempio nord-ovest) o una scarsa areazione naturale degli ambianti, che spesso è dovuta all’installazione di nuovi infissi basso-emissivi, che per quanto performanti impediscono il passaggio di quei fastidiosi (ma utilissimi) spifferi che nelle case dei nostri genitori facevano arieggiare naturalmente gli ambienti.

Ad ogni caso che abbiamo elencato, dobbiamo intervenire con la giusta soluzione, che di seguito riportiamo:

  • Ponte Termico

Una volta appurato che la muffa si forma a partire da un ponte termico, dobbiamo intervenire in maniera strutturale: ciò significa che dobbiamo sin da subito disfarci di tutti quei prodotti che troviamo in commercio o del classico rimedio della nonna (usando la candeggina) e realizzare una parete a cappotto, preferibilmente esterno. In questo modo andremo ad eliminare direttamente il ponte termico, isolando perfettamente l’intero involucro edilizio.

  • Risalita dell’umidità.

Questo problema, come quello precedentemente descritto, rientra nei casi più gravi con cui possiamo avere a che fare. Il problema nasce dalla scarsa o totale assenza di coibentazione delle fondazioni, dall’assenza o dall’errata esecuzione di un vespaio areato su di esse, o dalla totale assenza di un muro scannafosso.

La risoluzione definitiva di tale problema, dovrebbe prevedere degli scavi intorno al fabbricato, la realizzazione di un intercapedine o perlomeno la coibentazione esterna delle pareti.

Tuttavia una valida soluzione alternativa (ma che potrebbe non risolvere il problema al 100%), è quella di realizzare una contro-parete in cartongesso marino, montata su idonea struttura metallica (e non direttamente sulle pareti!!): spesso si ritiene opportuno realizzare un vespaio areato sul solaio esistente, per  garantire una perfetta salubrità degli ambianti: ad oggi il sistema più veloce ed economico brevetto Cupolex, ovvero i casseri a perdere in pvc.

  • Perdita di acqua.

Stiamo parlando indubbiamente del caso più facilmente risolvibile, ma allo stesso tempo più antipatico, soprattutto se la perdita in questione riguarda il lastrico solare, o l’appartamento dell’inquilino del piano superiore.

Ad ogni modo, una volta individuato riparato il danno, possiamo procedere con la rimozione dell’intonaco ammalorato, e procedere con successivo ciclo di intonacatura, rasatura e pittura, quest’ultima preferibilmente antimuffa, considerando che la porzione di muratura in questione potrebbe essere ancora inumidita.

  • Scarsa esposizione solare o pessima areazione degli ambienti.

Come noto, le muffe attaccano gli ambienti più bui e meno soleggiati o arieggiati, ed proprio per questo motivo che quando spostiamo una armadio o una madia (soprattutto se la parete è esposta a nord) troviamo delle sgradevoli sorprese.

È chiaro ovviamente che non potendo modificare l’esposizione edificio, dobbiamo essere consapevoli che tutti gli ambienti esposti a nord, o comunque poco soleggiati, sono più soggetti rispetto ad altri, alla proliferazione delle muffe: in questo caso dovremo prendere in considerazione i seguenti accorgimenti:

  • Rimuovere la muffa con idonei prodotti, il più delle volte passati con un panno (è importante evitare la raschiatura poiché le particelle in sospensione potrebbero intaccare altre porzioni degli ambienti).
  • Utilizzare pitture antimuffa, e nei casi più gravi prevedere la raschiatura dell’intonaco e il successivo ciclo di intonacatura-rasatura-pittura, utilizzando prodotti premiscelati a base di calce idraulica naturale NHL 2, aggregati minerali e/o additivi particolari che ne migliorano le prestazioni e la lavorabilità.
  • L’ultimo consiglio è quello di far arieggiare il più possibile gli ambienti, anche 4 volte al giorno per almeno 15 minuti e dotarsi possibilmente (negli ambienti più difficili) di un deumidificatore.

Speriamo di aver chiarito i vostri dubbi, rimaniamo a vostra disposizione per accogliere i vostri feedback, e risolvere una volta per tutte questo antipatico problema!

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