Parquet a parete? Ecco alcune soluzioni che possiamo proporre

Enrico Evangelisti on 12/12/2016

Rivestire le pareti in parquet è una soluzione esteticamente valida per mantenere la continuità formale tra superfici orizzontali e verticali in un ambiente della casa.

Pareti rivestite in legno

Per chi desidera arricchire del calore e della naturalità del legno le superfici dei propri ambienti di vita, rendendoli preziosi e piacevoli al tatto, oltre che alla vista, può scegliere il parquet. Il parquet, infatti, scelta ampiamente sdoganata per i pavimenti di soggiorno, camera da letto e anche, con pochi timori, per bagno e cucina, può trovare valida e originale applicazione anche su superfici verticali. Il risultato è una piacevole continuità formale e materiale che, unita a un’accurata scelta di arredi e complementi, può dar luogo a scenografie domestiche dal carattere moderno ed essenziale. È infatti in questa direzione che molte aziende hanno sviluppato, e sviluppano, la tecnologia di materiali nuovi e prestazionalmente performanti, adatti ad applicazioni che esulano dalle interpretazioni tradizionali e si fanno portatori di nuovi contenuti e forme.

Parquet sulle pareti

Quello che invece proponiamo noi, è di estendere un parquet in legno a listoni di grandi dimensioni e alta qualità dal pavimento fino alle pareti, avendo cura, però, di non esagerare con l’effetto scatola. La fodera completa, infatti, potrebbe risultare controproducente, soffocando ariosità e luminosità dell’ambiente e ricalibrando, in negativo, la percezione delle altezze e dei volumi reali. Meglio riservare il legno, uniforme e pieno, alla definizione di un fondale, di un punto di interesse specifico, al quale si desideri regalare importanza grazie a un materiale dalla storia ricca e densa di tradizione. Un esempio è il parquet in rovere Carta da Zucchero. In sezione ogni elemento alterna le venature del legno nobile a quelle dei listelli di abete massiccio, per finire con la superficie profondamente materica e affascinante di un rovere. Il nome Carta da Zucchero trova perfetta associazione con il prodotto, che vive delle sfumature grigie, molto metropolitane, che un tempo caratterizzavano la carta utilizzata per avvolgere e vendere a peso lo zucchero.
Accentuarne la tendenza cromatica virante al verde e all’azzurro è facile, oltre che possibile. Basta scegliere arredi ad hoc, declinati in finiture e colori omogenei e ben definiti in tal senso o, in alternativa, prevedere un trattamento delle pareti non rivestite con tinteggiature in grado di esaltare le intense vibrazioni superficiali del legno.

La soluzione standard è rappresentata dall’abete

È un legno molto conosciuto, che richiede un trattamento chimico preventivo per poter essere utilizzato all’interno degli ambienti domestici: qualche mano di “impregnante” per aumentare durata e protezione. Il cedro è un legno molto robusto, può essere impiegato anche senza rifiniture e non ha costi di manutenzione. Il larice è un legno di qualità e di elevata longevità, fino a legni pregiati quali mogano, noce o ciliegio. Se si decide di usare il legno grezzo, conviene acquistare le perline di abete: queste tavole vanno applicate direttamente sulla parete, poi rifinite con stucco a legno, carteggiate e trattate con una vernice trasparente (flatting) in grado di proteggere e dare lucentezza. In alternativa si può utilizzare una tintura specifica, acquistabile già pronta o realizzabile con bustine sciolte nell’alcool. Se si sceglie questa seconda soluzione, allora il flatting può essere applicato come vernice finale, per avere un effetto lucido anziché opaco. Sono tante varianti, dunque, per trasformare gli ambienti domestici. Si possono ottenere effetti “tradizionali”, rendendo gli spazi simili alla stiva di un antico veliero inglese, oppure moderni. Le possibilità di espressione e interpretazione del nuovo modo di vivere il legno sono infinite. Per rivestire le pareti esistono diversi sistemi secondo gli elementi di legno che si intende usare. Alcune sono molto adatte al fai da te.

Il legno compensato

La soluzione più semplice, rapida ed economica per rivestire le pareti con il legno è quella di impiegare il compensato. È un materiale formato da diversi fogli sovrapposti in modo che il pannello risultante abbia una consistenza maggiore e non sia soggetto a incurvamenti dovuti a ritenzione di umidità. Le misure sono standard, da 60 a 100, 120, 150 cm; la lunghezza da 150, 200, 250 o 300 centimetri; lo spessore varia secondo il numero, il tipo e lo spessore dei singoli strati. Sarebbe preferibile ancorare i pannelli su un telaio di listelli, separati l’uno dall’altro a formare una sorta di scacchiera, e fissati alla parete con chiodini a testa sottile detti groppini. Il telaio deve essere fatto in modo da distanziare i pannelli dalla parete creando una camera d’aria. I pannelli saranno poi inchiodati sul telaio con groppini da tappezziere a scomparsa, cercando di avvicinare il più possibile un pannello all’altro per evitare che si noti il punto di giuntura, anche se la verniciatura lo renderà invisibile.

Pannelli in kit

Il problema delle giunture non si pone se si utilizzano i pannelli predisposti in kit, da assemblare con meccanismi analoghi a quelli dei parquet flottanti. Generalmente un incastro a click rende assolutamente invisibile il punto di giuntura. In questo modo si ha la possibilità di lasciare il legno grezzo, senza passare la vernice flatting. I chiodini di fissaggio, per questo tipo di pannello, verranno messi sulla linguetta di incastro (maschio) prima di avvicinare il pannello successivo, curando di ribattere con una punta la testa del groppino, per consentire il perfetto incastro del pannello successivo. Ovviamente sarà necessario creare il telaio di posa con listelli distanziati nell’esatta misura della larghezza dei pannelli per far coincidere i punti di fissaggio con la sottostruttura. Se il muro è asciutto, non soggetto a fenomeni di condensa e perfettamente liscio, sarà possibile incollargli direttamente i pannelli, utilizzando una colla vinilica o il tipo di adesivo suggerito dal fornitore. Si stende la colla in modo uniforme su ciascun pannello (e, se previsto, anche sul muro) e si attende che asciughi. Una volta messo in opera, occorre picchiettare delicatamente con una mazzuola di gomma dal centro del pannello verso gli estremi per evitare che si formino grumi di colla; se i pannelli sono sottili si può usare un panno e con esso fare pressione, sempre dal centro verso l’esterno.

Le perline

Si tratta di tavolette di legno, normalmente di larice, pino o abete. Sono larghe da 100 a 240 millimetri, con spessori variabili da 32 a 42 millimetri e con lunghezze da 2 fino a 4 metri. Come per i pannelli in kit, anche per fissare le perline occorre predisporre un telaio di listelli, tenendo conto della larghezza delle perline in modo da far coincidere il listello del telaio con il punto dove si dovranno fissare i chiodini a scomparsa. Qualora si abbia un muro umido, un isolamento mediante pannelli può aiutare sensibilmente a creare una barriera simile al “cappotto termico”. È necessario avere cura di posizionare tra muro e telaio di legno un foglio di carta catramata specifica, per evitare che l’umidità danneggi rapidamente i listelli del telaio e magari anche i pannelli di legno.

Posa del parquet sulle pareti

Per la posa in opera, le tavole, di grandi dimensioni (lo spessore varia tra i 16 e i 21 mm per larghezze dai 14 ai 29 cm e lunghezze standard fino a 3 metri), necessitano di qualche accorgimento tecnico volto a impedirne la deformazione e a migliorarne la resistenza rispetto a eventuali sollecitazioni meccaniche.
La scelta del tipo di lavorazione dipende dalla conformazione della parete che costituirà il supporto per il rivestimento in parquet. In presenza di una superficie liscia e intonacata si dovrà procedere al preventivo fissaggio di una serie di magatelli in legno con andamento perpendicolare rispetto a quello previsto per i listoni.
Su questa intelaiatura vanno poi montati i listoni di parquet. Il disegno della parete, dato dalla concatenazione tra i diversi elementi, deve essere prima testato su una superficie orizzontale. Questa fase preparatoria è indispensabile per evitare errori dei quali, in seguito, ci si potrebbe pentire per la loro irrimediabilità. Il fissaggio del parquet sui magatelli si esegue con viti per legno autofilettanti e auto svasanti, da occultare nella linguetta maschio dell’incastro già predisposto in ogni listone. L’adesione al supporto va inoltre rafforzata interponendo uno strato di colla vinilica monocomponente a basso contenuto d’acqua di tipo D3. Se la parete di supporto è invece già predisposta ad accogliere un rivestimento in cartongesso si può usare un semplice trucco. Le lastre sandwich tradizionali possono essere sostituite da un buon legno multistrato al quale, successivamente, i listoni devono essere applicati con le modalità descritte sopra.

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