Idee di arredamento con la resina

Enrico Evangelisti on 27/12/2016

Grazie all’utilizzo creativo delle resine, le più semplici tecniche effetto cemento diventano una gamma infinita di sfumature, nuance e matericità che ricordano terre antiche, pelli (coccodrillo, serpente, pergamena), minerali, madreperle, metalli preziosi e pietre dure.

La gamma infinita dei corpi può simulare qualsiasi gioco della natura. Effetti scenografici di grande impatto visivo e tattile, grazie alle proprietà uniche della resina, impreziositi da iridescenze e tridimensionalità.

Resine per pavimenti e pareti

La resina artificiale, detta anche resina sintetica, è un materiale caratterizzato da un’elevata viscosità, in grado di indurirsi a contatto con temperature fredde e calde. Le resine artificiali rientrano nella categoria dei polimeri, ovvero delle macromolecole che si distinguono per il loro peso molecolare e che vengono generate attraverso il processo di polimerizzazione, una reazione chimica che induce la formazione di una catena polimerica composta da parti uguali che si ripetono in successione. Da questo processo, che può comprendere l’impiego di una grande varietà di tecniche e materiali diversi, vengono generate le resine sintetiche.

L’utilizzo della resina nel settore edilizio e dei rivestimenti è molto antico. La resina vegetale veniva estratta dagli alberi e, giacché possedeva caratteristiche idrorepellenti, era poi ampiamente utilizzata nel settore marittimo, per rivestire le chiglie delle navi.

Oggi, la resina sintetica rappresenta una soluzione pratica e funzionale, impiegata nel settore dell’arredamento, per realizzare i rivestimenti di pavimenti e pareti. Riscoperta in chiave del tutto moderna, la resina sintetica assume una nuova veste, dimostrandosi un materiale adatto a rivestire, decorare ed arredare gli ambienti residenziali, commerciali, ospedalieri e alimentari.

Pavimenti in resina: caratteristiche e vantaggi

Eleganti, funzionali e pratici, i pavimenti in resina si stanno pian piano affermando nel settore dell’edilizia, delle ristrutturazioni e delle decorazioni di interni ed esterni. Il principale vantaggio dell’utilizzo della resina sintetica come rivestimento è rappresentato dalla grande versatilità che la contraddistingue e che la rende adatta a rivestire qualsiasi tipo di superficie: esterna, interna, classica, moderna.

Adattabilità, resistenza e longevità

La realizzazione di una pavimentazione del genere richiede l’impiego di resine che vengono direttamente gettate in opera e che sono in grado di posarsi, di adattarsi e di aderire perfettamente al supporto al quale sono state applicate. Questa tecnica permette di ottenere un pavimento monolitico, privo di giunti e fughe, in grado di compensare le quote e le pendenze, aggiungendo un elevato grado di isolamento e caratterizzato anche da una grande resistenza meccanica, alle sostanze chimiche e all’usura.

Riscaldante e di minimo spessore

Un altro aspetto vantaggioso della pavimentazione in resina è lo spessore davvero minimo che lo caratterizza: spesso mediamente 3 millimetri, il pavimento in resina può essere realizzato senza dover effettuare delle modifiche strutturali su porte o portefinestre già esistenti. Inoltre, lo spessore ridotto rende le pavimentazioni in resina ideali e compatibili con i sistemi di riscaldamento a pavimento, garantendo la conduttività termica.

Igienico, impermeabile, di semplice pulizia e manutenzione

Il rivestimento resinoso monolitico di questa particolare pavimentazione presenta anche il vantaggio di offrire un’elevata impermeabilità e la totale assenza di giunture o fessure. Grazie a questa peculiarità, il pavimento in resina è particolarmente facile da pulire ed assicura un elevato livello di igiene, giacché impedisce la formazione di microrganismi quali muffe e funghi. Quando le resine artificiali vengono gettate ad opera d’arte, conferiscono alle superfici che rivestono un’ottima protezione contro l’umidità, la condensa e lo sporco. I pavimenti in resina non richiedono prodotti particolari per la loro pulizia, che risulta molto semplice e rapida, giacché non vi è assorbimento di alcun agente esterno. La natura atossica e inodore delle resine sintetiche le rende inoltre perfette per gli utilizzi alimentari, ospedalieri e farmaceutici, in cui è richiesto un grado di igiene e pulizia molto elevato.

Versatilità e rinnovabilità

Grazie al loro spessore davvero minimo, i pavimenti in resina possono essere sovrapposti senza problemi alle pavimentazioni preesistenti, evitando così l’incombenza di dover rimuovere lo strato sottostante con conseguenti e dispendiose opere di muratura. Inoltre, il pavimento in resina può essere rinnovato completamente in modo semplice e senza dover ricorrere all’intero ciclo iniziale di applicazione. Sarà sufficiente stendere un nuovo strato di resina per conferire nuova vita alla pavimentazione, scegliendo tra infinite soluzioni di restauro.

Personalizzazione ed unicità

Le pavimentazioni in resina sintetica offrono una gamma praticamente infinita di soluzioni, così da poter rispondere ad ogni esigenza strutturale e d’arredo. Ogni pavimento in resina è differente e risulta quasi impossibile cercare di realizzare lo stesso effetto su più superfici. I risultati ottenuti dalla realizzazione di un pavimento in resina possono essere considerati come delle uniche opere d’arte, del tutto originali e personalizzabili mediante gli effetti decorativi aggiuntivi, ad esempio quello conferito dalla tecnica della spugnatura e molti altri ancora. Tra gli effetti decorativi più richiesti vi è la finitura trasparente, che conferisce alla superficie un’elevata brillantezza e la finitura opaca, da scegliere in base alla scala Gloss. Non esistono limiti neanche nelle colorazioni, in quanto la resina è un materiale facilmente colorabile che offre qualsiasi soluzione cromatica si desideri. La personalizzazione non finisce qui: a seconda del ciclo di applicazione scelto, il pavimento in resina può essere più o meno ruvido o completamente liscio, in base alle esigenze della committenza.

Pavimenti in resina: svantaggi

Come tutti i materiali edilizi, anche la resina sintetica presenta dei contro, che devono essere presi in considerazione prima della messa in opera.

Usura minima e scolorimento

Il pavimento in resina non è indistruttibile e può essere soggetto ad usura. Sebbene sia caratterizzata da un’elevata resistenza meccanica, come ogni altro materiale, anche la resina può subire un degradamento estetico che può verificarsi con il passare del tempo. L’usura non va considerata come un’anomalia, bensì come una caratteristica normalissima di un materiale che è soggetto al decadimento temporale, ovvero parte del ciclo di vita della pavimentazione. Ovviamente, il livello di carrabilità del pavimento influenzerà molto il grado di usura dello stesso, tendendo ad invecchiare prima rispetto alle pavimentazioni residenziali. Il declino naturale di questi pavimenti può però essere ritardato mediante l’utilizzo di filtri: tappetini per le scarpe, gommini per tavoli e sedie, tutti accorgimenti utili per ridurre il rischio di graffi, abrasioni e crepe. Le resine epossidiche sono purtroppo molto limitate nella resistenza all’azione dei raggi UV. L’esposizione prolungata al sole può causare l’ingiallimento del rivestimento resinoso, con il conseguente cambiamento cromatico della pavimentazione. Per ovviare a questo problema è preferibile, ove possibile, optare per colorazioni tenui (color sabbia), che mascherino il fenomeno dello scolorimento. Le resine cementizie, acriliche e poliuretaniche non sono soggette a questo fenomeno.

Dipendenza dal supporto

Non avendo un corpo proprio, la resina è molto influenzata dalle condizioni dello strato sul quale viene applicata. È possibile che il movimento del supporto sottostante il rivestimento in resina provochi delle rotture, o delle piccole crepe. È possibile ovviare a tale problematica semplicemente valutando attentamente lo stato del pavimento già esistente prima della stesura della resina, nonché affidandosi a specialisti del settore che realizzino rivestimenti in resina perfettamente aderenti e dunque meno soggetti ai problemi successivi alla posa.

Pareti in resina: caratteristiche e vantaggi

I rivestimenti in resina sono applicabili a molteplici superfici, sia verticali che orizzontali, seppure con qualche piccola differenza nella composizione del materiale da adoperare, così come sono difformi tra di loro i pavimenti e le pareti. Mentre i pavimenti sono soggetti a sollecitazioni e calpestii continui e dunque richiedono una griglia interna di ancoraggio per la resina, le pareti non hanno bisogno dello stesso livello di resistenza e possono quindi essere rivestite mediante l’utilizzo di resine decorative. Vediamo i vantaggi della scelta del rivestimento in resina per le pareti.

Versatilità e spessore minimo

La resina epossidica per pareti può essere applicata su qualsiasi tipo di superficie: legno, cemento, metallo, pietra, con la possibilità di realizzare molteplici effetti estetici, dallo spatolato al classico nuvolato, scegliendo tra un’ampia gamma di colorazioni, a seconda dei gusti personali. Le pareti in resina sono particolarmente indicate per ambienti come il bagno, la cucina, il rivestimento interno della doccia, perché molto igieniche, di semplice pulizia e monolitiche, ovvero senza interruzione di continuità. Anche nell’applicazione sulle pareti, la resina ha uno spessore di 3 millimetri al massimo e non comporta variazioni strutturali.

Personalizzazione e modellazione

Anche per quanto riguarda le pareti, i limiti sono dettati solo dalla propria fantasia. La personalizzazione è garantita sia con la scelta dei giusti pigmenti, sia in termini di finiture e decorazioni, che sono oggi davvero illimitate. La resina è inoltre così modellabile che permette di creare infinite decorazioni artistiche, che rispondano anche ai gusti più esigenti.

Impermeabilità e resistenza chimica

Le pareti in resina si prestano perfettamente agli ambiti alimentari, ospedalieri e residenziali, in quanto caratterizzata da un’elevata impermeabilità e dalla resistenza chimica all’impiego di saponi, detergenti ed oli vari, nonché al calore, divenendo il rivestimento ideale per le pareti delle cucine industriali e residenziali.

Pareti in resina: svantaggi

I contro dell’utilizzo della resina per il rivestimento delle pareti sono più o meno gli stessi delle pavimentazioni resinose, ovvero l’alta visibilità di eventuali graffi e crepe, la scarsa adesione alle superfici di vetro e l’effetto estetico che, su rivestimenti lisci ed uniformi, può sembrare un po’ finto, ricordando quello della plastica.

Come e dove scegliere la resina adatta

Se la domanda che più vi affligge riguarda la tipologia di resina più adatta da scegliere, non dovete fare altro che chiedervi che tipo di rivestimento volete realizzare. Che sia per un pavimento, o per le pareti, a seconda dell’effetto che si desidera ottenere si può optare per la resina epossidica, o per quella cementizia. In generale, se si vuole ottenere un effetto liscio e smaltato, ci si deve orientare sulla resina epossidica, mentre per un effetto più artistico e particolare si può optare per la resina cementizia. Ovviamente, in entrambi i casi è consigliabile affidarsi a specialisti del campo, che possano conferire con la loro tecnica un tocco di unicità alla realizzazione finale. L’elevato uso di questo materiale nel settore edilizio ha fatto si che la sua reperibilità sia oggi molto elevata. La maggior parte delle aziende che operano nel settore delle ristrutturazioni e delle decorazioni si occupano dello sviluppo e della lavorazione di queste resine. Inoltre, esistono delle aziende specializzate nella lavorazione dei rivestimenti in resina, che offrono anche servizi di stesura e di vendita dei vari componenti per la realizzazione. I costi del lavoro invece variano a seconda del materiale scelto, della ditta alla quale si affidano i lavori e dell’ampiezza del rivestimento.

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